Soffice, inzuppato, dolcissimo. Il babà è uno di quei dolci che basta guardarlo per sapere che ti cambierà la giornata. Ma ti sei mai chiesto dove nasce davvero? E come ha fatto a diventare uno dei simboli più amati della pasticceria napoletana?
La risposta è una storia che unisce nobiltà, viaggi, errori e tradizione popolare.
Le origini del babà: non nasce a Napoli
Sì, hai letto bene. Il babà non nasce a Napoli, ma in Polonia.
Nel XVIII secolo, Stanislao Leszczyński, re di Polonia e suocero di Luigi XV di Francia, trovò troppo secco il kugelhopf, un dolce lievitato simile al panettone. Decise quindi di innaffiarlo con del vino dolce o del rum, rendendolo morbido e profumato.
I cuochi francesi di corte perfezionarono la ricetta e lo chiamarono "baba", nome che in polacco significa "nonna" o anche "torta". Con il tempo, la versione "rum baba" si diffuse in tutta la Francia.
L'arrivo a Napoli e la trasformazione
Furono i cuochi francesi dei Borbone, che regnavano anche a Napoli, a portare il babà nella città partenopea. Ma è qui che succede la magia: i pasticceri napoletani lo rendono proprio, cambiando leggermente la ricetta, perfezionando l’impasto, rendendolo più soffice e aromatico.
Da dolce nobile diventa dolce popolare, presente nei bar, nelle vetrine e nelle mani di chi passeggia per Spaccanapoli. E diventa identità: il babà è Napoli.
Perché il babà piace così tanto?
- È soffice e succoso, mai asciutto.
- L’aroma di rum lo rende unico e riconoscibile.
- È personalizzabile: lo trovi con panna, crema, fragoline, perfino al cioccolato.
- Si mangia con le mani o con la forchetta, ma si gusta sempre con il sorriso.
Ma soprattutto, è uno di quei dolci che parla una lingua universale: quella del piacere puro.
Il babà come simbolo culturale
Oggi il babà è uno dei dolci più iconici d’Italia, ma porta con sé un’identità mista:
- Nato in Polonia,
- Cresciuto in Francia,
- Diventato leggenda a Napoli.
È la prova che le contaminazioni culturali non tolgono autenticità. La arricchiscono.
Spunto di riflessione
A volte i viaggi più lunghi finiscono dove c'è più calore.
Il babà ne è la prova: nato tra i re, ma diventato popolare tra la gente.
E come ogni grande viaggio, anche quello del babà ci ricorda che le cose più buone arrivano da lontano… e restano perché fanno stare bene.